“Corre l’export dei formaggi Dop verso gli Usa, con grana padano, parmigiano reggiano e pecorini in testa alla classifica. Con oltre 30mila tonnellate esportare nel 2023 (+3% sul 2022), i prodotti caseari a indicazione geografica certificata hanno messo a segno un +7% a valore per un fatturato pari a 390 milioni di euro. Dati che attestano l’importanza dei formaggi Dop e Igp sull’export caseario nazionale verso gli Stati Uniti, rispetto al quale rappresentano quasi l’80% dei volumi e il 90% del valore. Nei primi tre mesi 2024 si registrano, complessivamente, nuovi importanti incrementi a due cifre percentuali per grana padano, parmigiano reggiano e pecorini, formaggi da sempre vincenti e trainanti sul mercato Usa. I primi due crescono a volume nel primo trimestre del +28%, mentre il pecorino romano di oltre il 20%. A dare i numeri Afidop (Associazione Formaggi Italiani Dop e Igp) alla vigilia del Summer Fancy Food, in programma a New York dal 23 al 25 giugno, dove l’associazione sarà presente con i consorzi di tutela di gorgonzola, Grana Padano, mozzarella di bufala campana, parmigiano reggiano, pecorino romano e toscano, oltre al piave. L’obiettivo è di promuovere i propri formaggi negli Usa, dove l’Italia detiene il primato mondiale per l’export di prodotti caseari.” Fonte: La Repubblica HAI UNA DOMANDA?Aiutaci a capire il tuo potenziale di esportazione! Partecipa al nostro breve questionario. INIZIA ORA PRENOTA CHECK UP GRATUITO Iscriviti alla nostra newsletter per essere aggiornato sulle ultime novità legate al mondo dell’export! Iscriviti alla nostra Newsletter Torna indietro
“Il vino italiano riprende a correre. La conferma arriva da Opera Wine, evento che da dieci anni apre Vinitaly, con la presenza tra gli altri di 300 buyer internazionali e 186 produttori, scelti da Wine Spectator. Ad aprile, il nostro Paese è stato primo con 538 milioni di euro di vendite, poi la Francia con 534 milioni. Denis Pantini, responsabile di Nomisma Wine Monitor, dice: “La riapertura dei ristoranti negli Usa induce a un moderato ottimismo sulla ripresa. Influirà anche la sospensione delle ritorsioni tariffarie appena decisa da Usa e Ue, anche se l’accordo andrà a vantaggio in particolare degli altri vini europei, visto che quello italiano non era stato inserito nella lista nera”. In Asia, con la Cina come principale acquirente, la crescita è stata del 22 per cento. Nel Paese dell’estremo oriente, grazie all’uscita di scena dell’Australia, siamo diventati il terzo Paese fornitore. In Cina, la Francia ci è decisamente davanti, con +41 per cento. In particolare, da segnalare il boom dello Champagne (+110 per cento). In ascesa decisa anche i vini della fascia premium italiani. Insomma, i segnali di ripresa ci sono, dopo che il 2020 aveva fatto segnare per l’Italia un calo dall’export del 2,2 per cento, attestandosi a 6,3 miliardi di euro. Nel 2020, solo Molise, Basilicata e Lazio erano riuscite a fare meglio rispetto a dodici mesi prima. Il Lazio era cresciuto dell’8,6 per cento (70,6 milioni di esportazioni). Il trend di crescita è confermato anche in questo primo trimestre del 2021 (+2,8 per cento). Ottimi i dati dei primi tre mesi del 2021 anche per l’Abruzzo (+6,8 per cento), e ancora per Molise e Basilicata. La ripresa viene confermata dai dati Ismea sui consumi degli italiani. Nel primo trimestre del 2021, i vini segnano +14,5 per cento sul 2020. Per le bollicine siamo a +55 per cento. I brindisi casalinghi hanno avuto un valore di 170 milioni di euro.” Leggi l’articolo completo Corriere dell’Economia RIPARTI DALL’EXPORT Partecipa al focus dedicato alle opportunità del mercato del vino in Europa centrale: Germania, Danimarca, Per. Ceca PRENOTA DIRETTAMENTE UN EXPORT CHECK UP GRATUITO CON UNO DEI NOSTRI TEM Compila il form per essere contattato per un export check up gratuito con uno dei nostri TEM COMPILA IL FORM Per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità legate al mondo dell’export Iscriviti alla nostra Newsletter Torna indietro