Il ruolo strategico dell’Export Manager nei processi di internazionalizzazione

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L’internazionalizzazione rappresenta una leva fondamentale per la crescita e la competitività delle PMI italiane. Tuttavia, l’ingresso sui mercati esteri richiede competenze specifiche, un approccio strutturato e risorse dedicate. In assenza di questi elementi, il rischio è quello di generare costi non sostenibili e risultati deludenti.

 Vincenza Molinari – CEO di New Vision Service – approfondisce le criticità più frequenti riscontrate nei processi di export e presenta il valore aggiunto offerto dalla figura del Temporary Export Manager (TEM).

Le principali criticità riscontrate nelle PMI :

🔹 Assenza di una strategia di internazionalizzazione
Molte imprese approcciano l’estero in maniera reattiva, senza aver definito obiettivi concreti, mercati prioritari, canali distributivi e budget operativo.

🔹 Scarsa conoscenza dei mercati target
L’inadeguata analisi del contesto competitivo, delle normative vigenti e delle barriere all’ingresso rappresenta una delle cause principali di fallimento nelle attività di export.

🔹 Inadeguata gestione del ciclo commerciale estero
Spesso manca una figura interna in grado di gestire con continuità il post-fiera, le trattative commerciali, la contrattualistica internazionale e la logistica export.

Il valore aggiunto del Temporary Export Manager

Il TEM è una figura altamente qualificata che opera in modo temporaneo ma strategico all’interno dell’impresa, con l’obiettivo di:

  • definire un piano operativo per l’ingresso sui mercati esteri;

  • identificare buyer, distributori o partner locali;

  • supportare la partecipazione a fiere internazionali e programmi di finanziamento (es. bandi regionali, SIMEST, ICE);

  • trasferire know-how al team interno, creando competenze durature.

Grazie alla sua esperienza multisettoriale e alla conoscenza delle dinamiche internazionali, il TEM agisce come ponte tra azienda e mercato globale, riducendo i rischi legati all’improvvisazione.